Si chiama apicoltura, ma…
Si chiama apicoltura quell’unione tra api e apicoltore, ma anche quest’anno va chiamata “missione sopravvivenza”.
In primis per le api, che da marzo portano a casa solo le briciole di nettare che le piante producono, e le api VIVONO di miele e polline, ma se non trovano da mangiare…cosa succede?
Muoiono di fame (cosa successa a diversi apicoltori in questo periodo in Fvg) oppure ne saltano fuori perché l’apicoltore interviene ad AIUTARLE, dando loro acqua e zucchero o sciroppi vari, che sarebbe, per un essere umano, come vivere solamente di acqua e pane, ma almeno sopravvivono.
Poi per quell’apicoltore, che del miele ne fa un reddito, che anche quest’anno non ci sarà…e quindi? “Ognun al bale cun so agne”, che in friulano vuol dire che ogni apicoltore si arrangerà da solo in qualche modo.
Termino qui, può bastare come informazione triste.